Coevema al Festival Arte Controcorrente: un’occasione per fare un punto sui primi otto mesi

10 dic
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Coevema al Festival Arte Controcorrente: un’occasione per fare un punto sui primi otto mesi

Musicisti, pittori, scrittori e videomaker uniti da un fine comune: mettere a disposizione la propria arte per sostenere l’intervento di Coevema tra le persone colpite dal sisma. Lo hanno fatto l’8 dicembre nella suggestiva cornice dell’auditorium Flaiano durante l’ormai storica kermesse pescare del Festival Arte Controcorrente. Pur di farlo, hanno rinunciato all’agonismo della gara, leit motiv delle passate edizioni della manifestazione.

Agli organizzatori era sembrato infatti difficile pensare un’edizione 2009 svincolata dall’evento che quest’anno ha segnato l’intera popolazione abruzzese.  Così l’associazione Controcorrente, cuore e polmone del Festival nonché membra del Coordinamento evangelico emergenza Abruzzo, ha deciso di dedicare l’intera manifestazione ai lavori e ai progetti di Coevema e di farsi carico dei costi relativi, ridisegnando la competizione artistica in un tributo alla solidarietà verso i terremotati.

Anche la conduzione è stata pensata all’insegna della continuità con il tema: Carine Franq, madrina storica del festival, è stata affiancata alla presentazione da uno dei responsabili di Coevema, il pastore Sergio D’Ascenzo, a cui è spettato anche il compito di condividere con il pubblico un’interessante interpretazione di Isaia 40, passaggio delle Scritture da cui è stato tratto il titolo della manifestazione di quest’anno: Alzarsi in volo come L’Aquila.

Ma soprattutto è stata un’occasione per ripercorrere approfonditamente la breve ma intensissima storia della Onlus, caratterizzata dalla forte coesione che gran parte dei responsabili delle realtà evangeliche locali ha dimostrato sin dalle prime ore del mattino del 6 aprile, quando ci sono stati i primi contatti per formare una squadra di credenti che intervenisse immediatamente  tra i terremotati e che si preoccupasse di continuare il sostegno anche quando la tragedia fosse stata dimenticata dai mass media.

Per raccontare tutti i risultati ottenuti grazie al sostegno di organizzazioni nazionali e internazionali e grazie alla preziosa sensibilità di credenti di ogni parte del mondo, si è deciso di alternare le performance degli artisti alle testimonianze dei responsabili Coevema e, soprattutto, di chi il sisma l’ha vissuto sulla propria pelle. E’ il caso di Luigia Stringini, che ha raccontato il dolore della perdita dal punto di vista di chi ha nella fede la base di ogni settore della vita.

Al presidente Pietro Evangelista e al coordinatore Alberto Di Stefano il compito, in momenti diversi, di spiegare ogni sfaccettatura di Coevema: la struttura, gli organi, i numeri deigli aiuti, il risultati ottenuti, il riscontro delle autorità (su tutte i complimenti di Guido Bertolaso) e i progetti futuri, a breve, medio e lungo termine. Il tutto all’insegna della trasparenza, da sempre punto imprescindibile del coordinamento. I tesorieri Giacomo Ciccone  e Alfio De Rosa, Paolo Todaro, Fausto Reggimenti ed Elia Caito del coordinamento pugliese hanno arricchito la presentazione con i loro personali resoconti sull’operato della Onlus nei rispettivi settori di competenza.

Ma a far da regina è stata l’arte, quest’anno più che mai varia ed aperta a linguaggi eterogenei. Il palco è stato infatti occupato da musicisti (Simon&Friends, Bliss, Filippo Cioni, Apr, Ascer, Crazy for Jesus, Marco Prezioso, Fabrizio e Angela Tiezzi e il cantautore Dario Costa), dalla pittrice Stefania Innamorati (coraggiosa nel presentare un lavoro astrattista, corrente mai valorizzata sufficientemente nell’ambito cristiano) e dagli scrittori Mary Martin e Alessandro Iovino, autore del reportage “La realtà dei sinti evangelici”.

Un discorso a parte merita la partecipazione di Michele Di Toro, jazzista abruzzese di fama internazionale molto sensibile alle tematiche legate al terremoto, che ha mandato un prezioso contributo.