LA COESA RISPOSTA DEL MONDO EVANGELICO AL DRAMMA DEL TERREMOTO
L’Impegno di Borbona sancisce il successo del summit tenuto vicino Amatrice
“Allora quelli che temono l’Eterno si son parlati l’un all’altro e l’Eterno è stato attento ed ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il suo nome”. (Malachia 3:16)
Si è svolta ieri a Borbona (RI) a pochi chilometri da Amatrice, il paese maggiormente devastato dal sisma del 24 agosto scorso, l’atteso vertice degli evangelici, convocato dall’Alleanza Evangelica Italiana (AEI), dalla Federazione delle Chiese Pentecostali In Italia (FCP) e da COEVEMA Onlus.
In un clima di comunione fraterna e con un forte slancio all’azione, sono accorsi 70 rappresentanti di oltre 40 opere, tra chiese, missioni e organizzazioni che raggruppano centinaia di migliaia di evangelici in Italia e milioni nel mondo.
Dopo un excursus storico del presidente AEI Giacomo Ciccone sulla testimonianza evangelica dal 1870 in avanti nella regione coinvolta dal sisma, il presidente di COEVEMA Pietro Evangelista, il coordinatore operativo Alberto Di Stefano e il consigliere Sergio D’Ascenzo hanno illustrato l’esperienza riuscita di COEVEMA, coordinamento nato all’indomani del terremoto del 2009, che ha proseguito nel tempo la sua attività.
Dalle azioni di emergenza e intervento immediato, il coordinamento poté concentrarsi su un sequela di attività di sostegno psicologico, formazione, aiuto ed evangelizzazione rivolte a bambini, come ad anziani, nei campi, nelle scuole e nelle strutture ricettive di medio periodo, per poi progressivamente dedicarsi ad attività di sviluppo e ricostruzione come il consolidamento di una scuola elementare e l’efficace realizzazione del centro socio culturale “Pigliacelli”, donato al comune di Tossicia (TE), che oggi funziona a pieno regime, ospitando conferenze, attività istituzionali del comune e momenti ricreativi della cittadinanza.
In considerazione di questa esperienza, tutti i presenti hanno concordato che non sia utile agire in ordine sparso disperdendo le forze disponibili con la conseguente marginalizzazione degli interventi, ma che sia invece conveniente coordinarsi per poter far confluire in un unico torrente le varie iniziative, per essere più incisivi negli aiuti e nel portare la consolante Parola di Dio ed indicare la Via della salvezza. Dopo la toccante testimonianza del fratello Lucio Toppi, il pastore Agostino Masdea ha rinnovato il plauso della FCP all’iniziativa di cooperazione fraterna, mentre Matthew Swenson ha assicurato il pieno sostegno di Samaritan’s Purse.
La riunione si è quindi conclusa con l’adesione di tutti ad una dichiarazione spirituale di intenti: l’Impegno di Borbona, riportato in calce. Quando calerà l’attenzione mediatica e si esaurirà l’onda emotiva, solo la determinazione di un impegno davanti a Dio produrrà perseveranza nell’azione alla gloria di Dio.